Sirija pričakuje napad "vsak trenutek"

Sirija pričakuje vojaški napad "vsak trenutek", je za francosko tiskovno agencijo AFP danes dejal predstavnik sirskih varnostnih oblasti. Z vojaškim posredovanjem v državi grozijo ZDA, ki so v petek za napad s kemičnim napadom vnovič okrivile sirski režim. V znak solidarnosti s slednjim pa se je danes v Damask napotila delegacija iz Irana.

"Pričakujemo napad v vsakem trenutku. Pripravljeni smo odgovoriti v vsakem trenutku," je izjavil sirski varnostni predstavnik, ki ni želel biti imenovan.

Inšpektorji ZN, ki so v Siriji preiskovali navedbe o domnevnem napadu s kemičnim orožjem 21. avgusta v predmestju Damaska, so danes zapustili Sirijo. Že v petek so zaključili preiskavo in naj bi še danes o svojih ugotovitvah poročali generalnemu sekretarju ZN Ban Ki Moonu.

Z odhodom inšpektorjev se je, kot navaja AFP, odprlo okno za morebiten napad ZDA na Sirijo, ki režim Bašarja al Asada obtožuje odgovornosti za omenjeni kemični napad. V njem naj bi po navedbah Washingtona umrlo 1429 ljudi, od tega 426 otrok.

Ameriški predsednik Barack Obama je v petek dejal, da razmišlja o "omejenem" posredovanju v tej državi, pri čemer je poudaril, da se še ni odločil o ničemer.

Iz Irana pa je medtem danes po poročanju nemške tiskovne agencije dpa v Sirijo in sosednji Libanon odpotovala delegacija iranskega parlamenta, ki naj bi preučila razmere in "obsodila uporabo kemičnega orožja s strani terorističnih skupin".

Iran podpira Asada

Tričlansko delegacijo vodi predsednik vplivnega parlamentarnega odbora za zunanjo politiko Alaedin Borudžerdi. Po poročanju iranske tiskovne agencije Isna, naj bi se iranska delegacija med petdnevnim obiskom srečala tudi s sirskim predsednikom Asadom.

Kot je pojasnil predstavnik iranskega parlamenta Hosein Šejkolislam, je namen obiska "preučiti situacijo v Siriji, obsoditi uporabo kemičnega orožja s strani terorističnih skupin in vztrajati, da se najde politična rešitev za sirsko krizo".

Iran v sirskem konfliktu podpira predsednika Asada, sicer tesnega zaveznika Teherana v boju proti skupnemu sovražniku Izraelu, še navaja dpa. Iran tudi ostro nasprotuje vojaškemu napadu Zahoda na Sirijo.

SoVraG |  31 .08. 2013 ob  16: 56
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=710

La guerra in Siria spiegata alla Signora Pina.



Prima cosa da capire: nelle forze dei principali Stati coinvolti – cioè USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia e naturalmente Siria – non esistono i ‘buoni’. Sono tutti – sia che si tratti di forze ufficiali o di ribelli – dei figli di puttana con fiumi di sangue sulla coscienza. Quindi dimentichiamoci che ci sia qualcuno di decente con cui bene o male allearsi.

Seconda cosa: tutti i Paesi e i popoli musulmani del Medioriente sono caratterizzati da una divisione religiosa fondamentale, assolutamente cruciale. La divisione fra musulmani SUNNITI e SHIITI. I Sunniti odiano gli Shiiti, e vice versa. Sono cane e gatto. In Siria la maggioranza è Sunnita. In Libano sono divisi fra Sunniti e Shiiti. In Iraq uguale. I Paesi del Golfo Persico sono Sunniti. L’Iran è tutto Shiita. In Israele, i Palestinesi sono Sunniti.

Terza cosa da capire: in Siria, i ribelli che combattono la dittatura di Bashir Assad sono Sunniti, ma sono di Al Qaida o di gruppi vicini ad essa come l’Al Nusra, cioè sono militanti figli del famoso Osama Bin Laden. Nulla a che vedere con un’insurrezione popolana/civile, ma invece un movimento estremamente pericoloso ed estremista islamico.

Quarta cosa da capire: il dittatore siriano Assad sta sulle balle sia a Sunniti che a Shiiti, ma molto di più ai primi, che furono repressi nel sangue da suo padre con ferocia incredibile molti anni fa nella città di Hama.

Quinta cosa da capire: un attacco alla Siria da parte di USA, Gran Bretagna, Francia e altri Paesi può essere legale solo se autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Fuori da questa opzione, non c'è modo di renderlo legale, punto. USA, Gran Bretagna e Francia invocano il fatto che Assad avrebbe violato le convenzioni internazionali che proibiscono l'uso di armi chimiche contro i civili, ok, ma quelle convenzioni non prevedono l'uso della forza militare contro chi le viola; USA, Gran Bretagna e Francia non possono neppure invocare il diritto di attaccare la Siria per autodifesa, perché Damasco non minaccia nessuno di questi tre Stati; infine USA, Gran Bretagna e Francia non possono invocare il diritto sancito dalla NATO di attaccare chi minaccia uno Stato membro, perché la Siria non minaccia nessuno di essi.

Sesta cosa da capire: se prendiamo i Paesi coinvolti in questa guerra, cioè USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia e naturalmente Siria, più Al Qaida che combatte Assad, e se vogliamo capire le alleanze o gli odi, ci troviamo davanti a un caos incredibile. Ma davvero pazzesco. Cerchiamo di capirci qualcosa:

Chi è a favore del dittatore siriano Assad: Russia, Iran, un gruppo militante Shiita del Libano che si chiama Hezbollah.

Chi è contro il dittatore siriano Assad: USA, Gran Bretagna, Francia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Turchia, i Sunniti del Libano, Al Qaida.

Ma… USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia, ed Hezbollah odiano tutti Al Qaida nella versione non siriana (quella internazionale), mentre USA, Gran Bretagna, Francia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Turchia e mezzo Libano Sunnita appoggiano invece Al Qaida nella versione siriana. Assurdo.

Ma… Israele ha paura però che se cade Assad, la Siria si frantumi in una guerra civile zeppa di gruppi militanti scatenati, fra cui l’arcinemico libanese d’Israele che è Hezbollah (pro-Assad), ma anche i gruppi di Al Qaida (anti-Assad), che fomentano alcuni piccoli gruppi estremisti palestinesi a Gaza che sono nemici d’Israele.

Ma… Il Libano è a rischio grave di tornare a spaccarsi in pezzi, coi suoi Sunniti che odiano Assad e i suoi Shiiti che lo appoggiano, ma se si rispacca il Libano, Israele e gli USA se la fanno sotto, e tutto si complica in modo orrendo.

Ma… L’Iraq è già di per sé messo malissimo, frantumato fra gruppi Sunniti e Shiiti militanti che s’ammazzano come polli ogni giorno, fra cui il gruppo Al Qaida ‘Stato Islamico di Iraq Levante’ che combatte sia in Iraq che in Siria contro Assad. Certamente una guerra civile in Siria dopo la caduta di Assad, con un rafforzamento di Al Qaida, non gioverebbe all’Iraq.

Ma… gli Stati del Golfo Persico, fra cui l’Arabia Saudita, vogliono sbarazzarsi di Assad, e sognerebbero anche la fine dell’Iran alleato del dittatore siriano. Così sostengono Al Qaida in Siria, ma abbiamo già detto che la stessa Al Qaida è l’arcinemico dei Sauditi in patria, per cui di nuovo ci troviamo con una contraddizione assurda che potrà solo alimentare venti di violenza in futuro nei Paesi del Golfo.

Ma… Gli americani (e gli inglesi) stanno facendo il solito errore che sempre fanno in Medioriente. Si alleano a casaccio col primo gruppo che combatte colui che gli sta sulle balle (Assad), e in questo caso parliamo dell’alleanza fra USA e Al Qaida in Siria. Poi la prendono nel sedere dopo, come accadutogli in Iraq sia coi Shiiti che coi Sunniti, con un caos micidiale come conseguenza. E’ infatti totalmente assurdo che oggi Obama appoggi Al Qaida in Siria, perché quel gruppo odia l’America per definizione, e se cade Assad è garantito che si rivolterà contro gli americani. Non ci vuole molto a capirlo, ma non lo capiscono alla Casa Bianca. Come non ammettono che tutti i loro interventi militari ‘per la democrazia’ sono stati pretesti per mettere le mani sulle risorse del Paese vittima, lasciandolo poi in un orrendo caos di violenza e anarchia, di corruzione e di povertà. Si veda Iraq, Afghanistan, Libia o Somalia.

Conclusioni: come si può capire ci troviamo di fronte a un marasma impazzito d’intrecci e di pericoli alla dinamite, dove un passo in ogni direzione può farla saltare in aria. Un vero caos mortale impossibile da governare. La guerra in Siria potrebbe eliminare quel porco assassino torturatore di Assad, ma certamente non porterà una goccia di democrazia, né di pace, né di diritti umani da nessuna parte.

Va compreso, signora Pina, che quando una regione come il Medioriente è stata tenuta per un secolo nella repressione e nella miseria, nella guerra e nelle stragi, a causa sia degli interessi occidentali (si legga Perché ci Odiano, Paolo Barnard, Rizzoli BUR 2006) sia degli interessi di altre potenze; che quando una regione come il Medioriente è stata per decenni affidata da USA, Gran Bretagna e Francia a dittatori abominevoli e sanguinari che però erano i pupazzi di noi occidentali, ma che hanno trattato i propri soggetti con una brutalità da medioevo… non si può oggi pretendere di trovarsi con un bel lenzuolo diviso chiaramente fra ‘buoni’ e ‘cattivi’ su cui fare scelte. E non si può pretendere che in due minuti questo caos mortale che è il Medioriente si trasformi a colpi di bombe in una democrazia svedese.

Per cui signora Pina non si aspetti nulla di buono, pulito o chiaro da questa guerra. Scegliere una delle parti è veramente impossibile. Dettare una soluzione oggi, dopo un secolo di marasma sanguinario, è impossibile. E questo nessuno lo vuole ammettere. Solo un’osservazione tragica: i civili muoiono e moriranno in prima serata tv, e loro non hanno colpe.